Il PDP, Piano Didattico Personalizzato: cos’è e come funziona.

Il PDP, Piano Didattico Personalizzato: cos’è e come funziona.

Il PDP ( Piano Didattico Personalizzato) previsto dal MIUR secondo il DM 5669 del 12/7/2011 , è un documento di programmazione con il quale la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con esigenze didattiche particolari, che non sia riconducibili alla disabilità, in cui ci si accorda sulla didattica personalizzata da attuare a scuola.

Per gli alunni con DSA, Disturbi Specifici di Apprendimento, il documento di programmazione personalizzato (il PDP, appunto) è di fatto obbligatorio; contenuti minimi sono indicati nelle Linee Guida del 2011, come pure i tempi massimi di definizione (entro il primo trimestre scolastico). La scuola può elaborare un documento di programmazione di questo tipo per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali qualora lo ritenga necessario. Per gli alunni con DSA, il consiglio di classe predispone il Piano Didattico Personalizzato, nelle forme ritenute più idonee e nei tempi che non superino il primo trimestre scolastico, articolato per le discipline coinvolte nel disturbo, che dovrà contenere:

  1. Dati anagrafici
  2. Tipologia del disturbo
  3. Attività didattiche individualizzate
  4. Attività didattiche personalizzate
  5. Strumenti compensativi
  6. Misure dispensative
  7. Forme di verifica e valutazione personalizzata

Cosa sono gli strumenti compensativi per gli alunni con DSA? 

Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Fra i più noti indichiamo:

  1. la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
  2. il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
  3. i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;
  4. la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
  5. altri strumenti  quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.

Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. L’utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti – anche sulla base delle indicazioni del referente di istituto – avranno cura di sostenerne l’uso da parte di alunni e studenti con DSA.

Quali sono le misure dispensative per gli alunni con DSA?

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere ad un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura. Rientrano tra le misure dispensative altresì le interrogazioni programmate, l’uso del vocabolario, poter svolgere una prova su un contenuto comunque disciplinarmente significativo, ma ridotto o tempi più lunghi per le verifiche. L’adozione delle misure dispensative, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione.

 

Chi scrive il PDP e come si presenta?

E’ il consiglio di classe dello studente o degli studenti che hanno ricevuto una certificazione di DSA il primo responsabile della redazione del PDP.  Tale consiglio di classe può anche richiedere il supporto del referente DSA d’istituto. Anche la famiglia e gli esperti esterni possono essere coinvolti nella redazione del PDP per fornire tutte le informazioni e gli elementi necessari a renderlo più completo e utile possibile.

Un Piano Didattico Personalizzato redatto in modo dettagliato potrebbe richiedere alla famiglia un po’ di tempo per leggerlo, anche con l’aiuto di uno specialista che segue il ragazzo. I familiari possono chiedere il PDP in visione prima di firmarlo e ottenere il tempo necessario per studiarlo e sottoporlo agli specialisti di fiducia.

 

 

E se la scuola non provvede a scrivere il PDP ?

Quando una famiglia ha consegnato e protocollato la diagnosi di DSA, ha il diritto ed il dovere di sollecitare la redazione del PDP.  Qualora la scuola non provvedesse a redigerlo entro i tre mesi previsti per legge, in qualsiasi momento dell’anno rispetto alla consegna della diagnosi, la famiglia può rivolgersi al coordinatore di classe, al referente DSA e, se è il caso, anche al dirigente scolastico per chiederne la redazione immediata.

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